Per ottenere una certificazione Halal di prodotto, ci sembra utile poter offrire qualche indicazione per effettuare un’ autovalutazione preliminare.
Grazie a questa, si avrà un’idea di quali potranno essere i passaggi necessari.
Ti consigliamo anche di leggere l’articolo Certificazione Halal: che cosa è lecito e cosa è vietato in campo alimentare, per avere un tassello ulteriore.
In questo articolo vedremo:
Certificazione Halal di prodotto: i 4 elementi di criticità
La complessità dell’iter di certificazione Halal di prodotto dipende, in primo luogo, dagli elementi di criticità presenti negli stabilimenti produttivi, nonché dalla complessità dei processi produttivi e dei prodotti stessi.
In vista della certificazione Halal, i principali aspetti che impattano maggiormente sulle modalità di verifica sono 4:
1. Numero di prodotti
Il numero dei prodotti per i quali viene richiesta la certificazione incide sulla quantità delle analisi documentali, e in fase produttiva può richiedere più tempo per la valutazione delle produzioni.
2. Numero di siti produttivi
Condizione imprescindibile per la certificazione Halal è l’effettuazione di audit in loco, presso tutti i siti dove avvengono i processi produttivi o parte degli stessi. Oltre i 2 siti produttivi o nel caso di siti distanti, sono quasi sempre necessarie più giornate di auditing.
3. Rischio di contaminazione dei prodotti certificati con sostanze non ammesse ai fini della certificazione
Questo punto richiede un approfondimento specifico. In generale possiamo dividere le sostanze in 3 categorie:
- Sostanze il cui uso è sempre ammesso: fanno parte di questa categoria il latte, le uova di animali considerati leciti, il miele, nonché sostanze di origine vegetale, minerale e sintetica quando non dannose per la salute dell’uomo.
Fanno sempre parte di questa categoria tutti i pesci con squame e pinne (orata, spigola, sgombro ecc..).
- Sostanze il cui uso è vincolato al rispetto di condizioni specifiche: fanno parte di questa categoria tutte le sostanze di origine animale da specie ammesse ma che bisogna essere in grado di dimostrare derivino da animali macellati secondo il rito islamico.
- Sostanze il cui uso è vietato: fanno parte di questa categoria i derivati di origine animale da specie non ammesse (suino, insetti, animali carnivori, animali con zanne, serpenti ecc…), sostanze derivate dall’industria della vinificazione (vino, liquori ecc..), sostanze dannose per la salute dell’uomo.
- Presenza di ingredienti di origine animale nei prodotti per i quali si intende richiedere la certificazione: nel caso in cui i prodotti contengano essi stessi ingredienti di origine animale dovranno essere effettuate le dovute analisi documentali volte ad accertare la regolarità delle certificazioni Halal delle singole materie prime.
Prodotti Halal e rischio di contaminazione
Il primo fattore che viene valutato in vista della certificazione Halal è la capacità di garantire assenza di contaminazioni tra prodotti Halal e prodotti potenzialmente contaminanti.
La cosa importante non è tanto distinguere referenze o sostanze certificate da non certificate, ma sostanze compatibili da sostanze non compatibili.
Per capirci, se in un sito vengono lavorati prodotti non certificati ma di origine vegetale essi non costituiscono un rischio di contaminazione ai fini della certificazione Halal. Pertanto non sarà necessario dedicare strumenti o linee alle produzioni certificate.
Possiamo dire in linea generale che si rende necessaria l’attuazione di procedure assimilabili a quelle già note ed utilizzate per la separazione degli allergeni.
Il rischio di contaminazione per la certificazione halal di prodotto, è determinato principalmente da 4 fattori:
- Presenza nel sito di sostanze di origine suina: la presenza di sostanze di origine suina rappresenta l’elemento di maggiore criticità.
Nella maggior parte dei casi saranno sempre necessari campionamenti di prodotto per escludere presenza di DNA suino, separazione delle linee e segregazione dei prodotti.
Bisogna sottolineare che in fase di esportazione dei prodotti spesso vengono effettuate analisi presso le dogane che ricevono tali prodotti, e ciò che viene ricercato è prevalentemente la presenza di tracce di DNA suino. Per questo motivo, verifiche più approfondite a monte sono innanzitutto una maggior garanzia per l’azienda produttiva.
- Presenza nel sito di sostanze di origine animale da animali non ammessi diversi dal suino: in questo caso si tratta sempre di una criticità elevata.
Dovranno essere istituite e valutate procedure specifiche per la prevenzione delle contaminazioni (sanificazioni, ordine delle produzioni, controlli pre-operativi ecc..).
L’ente di certificazione potrà consentire o meno l’uso promiscuo di strumenti e linee.
- Presenza nel sito di sostanze di origine animale da animali ammessi ma non macellati secondo il rito islamico: in questo caso si tratta di una media criticità.
Molto probabilmente potrà essere ammesso l’uso promiscuo di strumenti e linee, a condizione di istituire procedure specifiche per la sanificazione e la separazione delle produzioni.
- Presenza nel sito di sostanze alcoliche o derivate da industria della vinificazione: in genere la presenza di sostanze alcoliche è molto semplice da gestire.
Infatti, in molti casi è sufficiente che nelle aree di stoccaggio di materie prime e prodotti finiti, esse vengano raggruppate e segnalate in modo da essere facilmente identificabili.
Per “siti” intendiamo i siti produttivi coinvolti nella realizzazione dei prodotti per i quali si intende richiedere la certificazione Halal. Le verifiche ispettive coinvolgono anche tutte le aree di stoccaggio / ricevimento e uscita di materie prime e prodotti finiti. La presenza di procedure scritte rappresenta un vantaggio anche ai fini della certificazione Halal. Tali procedure potranno essere integrate con maggiore facilità.
Certificazione Halal di prodotto: le domande da farsi
In conclusione di questo articolo, per effettuare una autovalutazione preliminare della tua azienda, dovrai porti 3 domande fondamentali:
- I prodotti contengono sostanze di origine animale?
In caso affermativo occorre assicurarsi che tutte le materie prime ed ingredienti siano accompagnati da certificati Halal in corso di validità rilasciati da enti accreditati. - Sono presenti sostanze di origine animale nel sito produttivo?
In caso affermativo occorre valutare il rischio di contaminazione dei prodotti Halal. In fase di certificazione potranno essere valutate procedure specifiche di prevenzione di tale rischio. - Sono presenti sostanze di origine suina nel sito produttivo?
In caso affermativo ci troviamo in una situazione ad alto rischio.
Quasi certamente dovranno essere disposte procedure che prevedano la segregazione totale di tali sostanze o dei prodotti certificati. L’uso promiscuo di strumenti e linee difficilmente è in grado di garantire l’assenza di contaminazioni crociate.
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