In questo primo articolo vogliamo spiegarvi brevemente che cosa significa Halal e tutto ciò che comporta la certificazione Halal.
Al termine della lettura, si riuscirà a comprendere meglio che cosa è vietato e lecito per il mondo islamico, quando si parla di alimentazione e non solo (farmaceutica, make up eccetera).
In questo articolo vedremo:
Halal, che cosa significa?
Il termine “Halal” significa letteralmente “lecito” e viene utilizzato per indicare ciò che non è vietato dalla legge religiosa islamica, in particolare in ambito alimentare pur non limitandosi ad esso.
Seppure questa definizione possa sembrare un sillogismo, in realtà evidenzia un principio fondamentale.
Infatti, per la dottrina islamica si considera lecito tutto ciò che non è espressamente vietato.
Non sono presenti, in effetti, indicazioni su sostanze lecite ma solo divieti specifici.
Le fonti del diritto islamico
La legge religiosa islamica (shari’ah) la cui traduzione letterale significa (via verso la fonte) è definita a partire dal Corano e dagli insegnamenti del Profeta Muhammad (s.A.’a.s.).
Queste due fonti sono sempre poste in relazione e nella dottrina islamica non possono essere mai disgiunte.
Gli insegnamenti verbali o desunti dall’esempio del Profeta stesso sono chiamati hadith e sono tramandati in raccolte molto ricche, sistematizzate da importanti sapienti nel corso dei secoli.
Le scuole giuridiche
Nel corso del tempo si sono costituite differenti scuole di interpretazione delle fonti e di sistematizzazione delle norme di comportamento e di esecuzione dei riti.
Le differenze di interpretazione tra le scuole giuridiche a volte dipendono dal fatto che esse traggano spunto da insegnamenti relativi alla prima parte della vita del Profeta e a volte invece all’ultima parte, quando viveva a Medina.
In altri casi invece dipendono dallo sforzo di interpretazione riguardo ad alcuni aspetti del Corano o dell’esempio del Profeta, che possono essere interpretati in diversi modi altrettanto validi.
È fondamentale chiarire come le differenze tra le scuole giuridiche non comportino in alcun modo il fatto che esse si escludano a vicenda o che non abbiano un reciproco riconoscimento dell’ortodossia interpretativa.
Attualmente sono presenti principalmente 4 scuole giuridiche suddivise in gran parte per aree geografiche nel mondo.
Di norma, lo standard di un Ente di Certificazione Halal deve essere strutturato in modo da garantire la maggiore compatibilità possibile con le norme adottate nei diversi paesi verso i quali sono dirette le esportazioni di prodotti Halal.
La geografia delle principali scuole giuridiche islamiche
Le principali scuole giuridiche ancora presenti oggi sono:
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Hanafita: maggioritaria in Turchia, Pakistan, India, Siria, Cina, India, repubbliche ex sovietiche dell’Asia centrale, Guyana, Trinidad, Suriname, paesi balcanici e in una certa misura presente anche in Egitto.
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Malikita: molto diffusa in Marocco e nell’Africa sub-sahariana e alto Egitto.
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Shafi’ita: diffusa in Indonesia, Malesia, Siria, Egitto e Africa orientale.
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Hanbalita: diffusa principalmente nella penisola arabica.
Sostanze sempre ammesse
Esistono alcune categorie di alimenti o sostanze che possono essere considerate sempre lecite. Possiamo evidenziare alcune categorie:
- Ingredienti di origine vegetale o minerale (quando non dannosi per la salute)
- Ingredienti di origine sintetica
- Acqua
- Pesci con pinne e squame e loro derivati
- Latte di animali considerati leciti
- Miele
Le categorie di sostanze non ammesse
Bisogna sottolineare che la verifica della conformità delle materie prime si estende anche a tutti gli additivi alimentari (conservanti, coadiuvanti, aromi, coloranti ecc..) impiegati per la realizzazione dei prodotti da certificare.
A. Sostanze impure e non ammesse a priori.
Ai fini della certificazione Halal non sono mai ammesse le seguenti categorie di sostanze:
- Sangue e derivati.
- Sostanze dannose alla salute dell’uomo.
- Impurità o immondizia.
- Carne di animali morti (precedentemente alla macellazione, per cause naturali o per ferite).
- Carne di animali feriti o malati.
- Bevande fermentate inebrianti (alcol e derivati da fermentazione)
B. Animali dei quali non è consentito nutrirsi secondo il diritto islamico:
- Suino
- Asino
- Scimmie
- Animali predatori come iene, volpi, canidi, felini, orsi
- Uccelli con artigli come aquile, falchi, nibbi, avvoltoi, passeri pellegrini
- Piccoli animali terrestri che vivono nella terra o che sono spazzini come scoiattoli, gerbilli, ricci, porcospini, donnole, topi, ratti, tassi lontre
- Animali con zanne come elefanti, cinghiali
- Insetti eccetto la locusta
- Rettili come serpenti, tartarughe, testuggini, coccodrilli, camaleonti, lucertole. Anfibi come tartarughe, rane, coccodrilli
- Animali striscianti come la lumaca
- Animali che per alcune scuole non devono essere uccisi come storni, upupe, pavoni, gufi, civette e pipistrelli
- Animali marini eccetto pesci* come molluschi, crostacei, cetacei, polpi, pesce-spada
C. Animali leciti ma non macellati ritualmente:
le carni di animali leciti possono essere utilizzate solo se derivate da macellazioni rituali islamiche.
Tale regola non riguarda gli animali marini.
Sostanze vincolate a condizioni
La carne degli animali non inclusi nella lista degli animali vietati, può essere utilizzata a patto che derivi da una macellazione anch’essa Halal, tranne che nel caso del pesce che non necessita di alcuna macellazione.
Di conseguenza tutte le sostanze derivate da tali carni (proteine di origine animale, additivi alimentari ecc..) devono essere accompagnate da certificati Halal in corso di validità, rilasciati da Enti riconosciuti.
Certificazione Halal: in conclusione
Il mondo delle certificazioni Halal è un mondo decisamente ampio.
In linea di massima possiamo dedurre da questo articolo 10 indicazioni indispensabili per orientarsi in modo corretto.
- Qualsiasi sostanza o alimento deve rispettare le normative vigenti in tema di sicurezza alimentare.
- Vi sono animali di cui non è consentito o è sconsigliato cibarsi la cui carne (o derivati della stessa) non può essere utilizzata nella realizzazione di prodotti certificati Halal.
- La carne (o derivati) di animali considerati leciti può essere utilizzata unicamente se accompagnata da certificato di macellazione Halal.
- Tutti i pesci con squame e pinne possono essere utilizzati senza necessità di certificato Halal di materia prima.
- Il latte e uova di animali leciti sono considerati conformi senza necessità di alcuna certificazione Halal di materia prima.
- Il miele di api è sempre lecito.
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